Category Archives: Questione Animale

LA TREBLINKA DEGLI ANIMALI / BIOS 2022

Libertà_pp copia 2“Una civiltà degna di tale nome deve emanciparsi da un sistema produttivo fondato sulla ‘carne da macello’. Piccola storia del rapporto tra etica e nutrizione, per ragionare sul cibo di domani.”

LEGGI L’ARTICOLO QUI

di Marco Mamone Capria
BIOS n. 4 luglio-agosto 2022
[Magazine edito dall’Ordine Nazionale dei Biologi]

Ps. la foto a pag.22 della vitellina Libertà è della fotografa e giornalista Rachele Z. Cecchini

Il gatto senza frontiere sbarca a Milano

IL GATTO SENZA FRONTIERE_I_CopertinaGrazie all’Associazione Valeria di Milano, il progetto di lettura del libro didattico IL GATTO SENZA FRONTIERE sbarca a Milano e viene letto da una classe pilota di una scuola primaria.
Sono arrivati i primi riscontri positivi e a breve gli alunni incontreranno l’Autore per discutere di tutti in temi che sono emersi e di tante altre cose ancora….

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L’altra voce / Barbara Mugnai legge L’ISOLA DELLE BESTIE / Radio Morpheus

Nuvole paroleBarbara Mugnai (in modo riduttivo: artista teatrale e attivista antispecista) legge per Radio Morpheus alcuni capitoli del libro L’ISOLA DELLE BESTIE di Marco Verdone (Marotta&Cafiero editori, 2015).

QUI il podcast della puntata

LALTRA-VOCEL’Altra voce è quella che non ascoltiamo mai, quella degli ultimi, quella di chi spesso, erroneamente, viene definito “senza voce”, ma che una voce ce l’ha, invece, e grida, si ribella, lotta contro il sistema che lo rende vittima. Read More

QUALCUNO E NON QUALCOSA

MedusaQuando pagai in mare può capitare di colpire involontariamente una medusa.
E’ possibile avvertire una strana sensazione di aver urtato “qualcuno” e non “qualcosa”.
In un attimo percepisci che si tratta di un corpo simile al tuo, fatto di una consistenza “vivente”.
Se ti fermi ad osservare la creatura che scivola via può emergere un pensiero svestito di antropocentrismo che suona più o meno così:
l’essere umano è quell’animale che è uscito fuori dal contesto degli altri animali e, separandosene, ha iniziato a descriversi, a descriverli, a scovare e sottolineare differenze, operare classificazioni e ad agire su di essi globalmente, manipolandoli, asservendoli, sterminandoli, illudendosi di arricchirsi economicamente, politicamente, culturalmente, spiritualmente. Alla fine si ritrova solo, spaventato, isolato, sofferente in un mondo che ha distrutto grazie alla sua arrogante intelligenza e supposta superiorità rispetto alle altre forme viventi.
IMG_5055 2Ecco gli strani pensieri che può suscitare una ‘semplice’ medusa incrociata pagaiando in mezzo al mare…
[Marco Verdone]
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La corona immunitaria del virus / ipotesi di mappa concettuale

 

Non c’è dubbio che stiamo vivendo un momento di profonda e inedita destabilizzazione di tutto il paese e di altre parti del “sistema mondo”.mappa concettuale covid_15.11.22

Non è una novità per l’umanità.

Non è una novità per la Vita sulla Terra.

Il contagio, la malattia, la morte rappresentano il grande tema filosofico, esistenziale dell’essere umano.

Angoscia esistenziale, paura della sofferenza, ansia per il futuro, diffidenza verso l’Altro, terrore della morte: questi sono i temi che l’umanità affronta ogni giorno individualmente e ciclicamente in modo collettivo. La medicina omeopatica inquadra tutto questo nel cosiddetto miasma o diatesi primigenia chiamata psora.

Siamo immersi in nuvole di notizie, molte delle quali incerte e contraddittorie.
Intanto siamo sotto un bombardamento mediatico.
Diverse ipotesi, diverse ipotesi contraddittorie.

L’ansia e la paura crescono e questo non fa bene al nostro sistema respiratorio, il polmone si deprime così come il sistema immunitario.

La paura e l’ansia collettiva sono contagiose e pericolose.

La popolazione riduce le capacità di difesa e come un gregge di pecore (metafora in voga nel lessico epidemiologico) circondate da un branco di lupi si disorienta e perde il controllo.

Addirittura la risposta immunitaria può essere eccessiva rispetto alla norma e scatenare a cascata una serie di conseguenze nefaste.

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la confidenza lenta intervista marco verdone

Marco Verdone, scambi e collaborazioni tra i ‘noi animali’ – un’intervista libera e incantevoli acquerelli (http://laconfidenzalenta.blogspot.com)
a cura di Giovanni Manizzi
8 aprile 2020(*)

Schermata 2020-04-08 alle 18.24.41Marco Verdone è un medico veterinario omeopata. Ha lavorato per un quarto di secolo come responsabile veterinario della Casa di reclusione dell’isola di Gorgona (LI), dove ha approfondito la relazione tra esseri umani in difficoltà e soggetti non umani presenti.
Proviene dall’esperienza della ri-educazione, quindi condivide una visione biocentrica e l’equazione: Prevenzione = Educazione.

Per te è stata una gioia e un onore riuscire a contattarlo e organizzare questa ‘chiacchierata’ con lui, attraverso i canali del web, che ci mette in comunicazione sena spostarci da casa. Marco è stato un interlocutore generosissimo e paziente, si è preso il giusto tempo per rispondere. Ci sono dei post che sono più avvincenti di altri da preparare – come questa intervista a Marco, piena di scambi in corso d’opera. Quando leggerete le sue risposte, troverete un mare di spunti, di riflessioni, ciascuno dei quali varrebbe per un post a parte.
Le prospettive si aprono a giro completo ed emerge la trama complessa delle interrelazioni tra i molteplici aspetti delle questioni animali, questioni che gli umani da un po’ di tempo in qua, danno l’impressione di aver dimenticato.

1. La tua presa di coscienza sui diritti degli animali è iniziata anni fa. Si può dire che tu avessi una ottima partenza, in quanto veterinario e in quanto responsabile a Gorgona, questa situazione più unica che rara. Ma l’esito di questa partenza e dalle intuizioni tue e mutamenti di percorso, non era per niente scontata. Che cosa ha giocato in te, come differenza?

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Domanda retorica al tempo del coronavirus

Librerie chiuse_2

EPPURE, CE LI AVEVANO MANDATI / Marco Verdone

Eppure ce li avevano mandatiEPPURE, CE LI AVEVANO MANDATI

Ci hanno mandato le sequoie e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato le querce e non lo abbiamo capito.
Poi, ci hanno mandato le balene e non lo abbiamo capito.
Ci hanno, quindi, mandato le orche e non lo abbiamo capito.
Inoltre, ci hanno mandato gli elefanti e non lo abbiamo capito.
Poi, ci hanno mandato le giraffe e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato le mucche e ancora non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato i delfini e non lo abbiamo capito.
Dunque, ci hanno mandato gli asini e non lo abbiamo capito.
Quindi, ci hanno mandato i lupi e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato i polpi e ancora non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato le calendule e non lo abbiamo capito.
Poi ci hanno mandato le cicogne e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato i gatti e non lo abbiamo capito.
Quindi, ci hanno mandato le rondini e non lo abbiamo capito.
Ci hanno poi mandato i rospi e ancora non lo abbiamo capito.
Poi ci hanno mandato le farfalle e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato, quindi, le zecche e ancora non lo abbiamo capito.
Poi, ci hanno mandato le pulci e non lo abbiamo capito.
Ci hanno mandato i funghi e non lo abbiamo capito.
Quindi, ci hanno mandato i batteri e non lo abbiamo capito.
Infine, ci hanno mandato i virus e ancora non lo abbiamo capito.
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IL DECIMO VITELLO / libro didattico di Marco Verdone

IL DECIMO VITELLO_I CopertinaIL DECIMO VITELLO
Autore: Marco Verdone
Ondamica edizioni
I ediz. novembre 2019
II ediz. gennaio 2020
Pag. 150

Finalità del progetto-libro
Il decimo vitello è un racconto scritto con finalità didattiche per il progetto scolastico di interazione umano-animale
Il Mondo e gli Altri Animali”. Read More

GORGONA, FIRMATO PROTOCOLLO D’INTESA: NIENTE PIÙ MACELLAZIONI / 21 gennaio 2020

libertà2Questa è una data storica.

Ci sono voluti decenni di riflessioni, incontri, scritti, libri, conferenze, riunioni, missioni, testimonianze, dibattiti, scontri e confronti.
Alla fine ha prevalso il buon senso, ovvero l’ovvia necessità etica, ecologica, ambientale e di salute di chiudere per sempre un luogo di sofferenza, morte violenta e profondamente diseducativo oltre che economicamente e ambientalmente insostenibile.

Tutto questo grazie a un direttore illuminato, un garante dei diritti delle persone detenute attento alle istanze anche dei reclusi non umani, l’amministrazione comunale livornese disponibile, un’università come Milano Bicocca scientificamente puntuale, un’associazione come la Lav perseverante e competente e a una vastissima comunità civile che ha sostenuto da anni questo benedetto cambiamento. Un’altra pagina è stata scritta e un’altra è stata voltata. Un grazie sincero a chi non ha mai smesso di crederci.

Lo abbiamo testimoniato con varie modalità negli ultimi 30 anni.
Alcuni libri sono stati scritti proprio su questo tema.
Vai alla SEZIONE LIBRI di questo sito comunitario interspecifico.

TED_Valentina** L’esperienza di Gorgona è stata anche ritenuta di interesse generale e per questo il 14 novembre 2015 Marco Verdone è stato invitato al TEDx Lake Como con una conferenza dal titolo Peace with non human animal visibile QUI.

Prima di cop_ridL’ultimo libro scritto per testimoniare la necessità di questo cambiamento etico-rieducativo è l’opera collettanea SALVATI CON NOME – Carcere e rieducazione nonviolenta:
il modello dell’isola di Gorgona
, curata e promossa dalla prof.ssa Silvia Buzzelli, docente di diritto penitenziario dell’Università di Milano Bicocca insieme al dr. Marco Verdone, medico veterinario responsabile della salute degli animali di Gorgona isola dal 1989 al 2015.

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Gorgona (LI): L’isola-carcere tornerà ad essere un modello sperimentale / livornotoday.it, 25 ottobre 2019

Bimbo e Cesardi Davide Lanzillo

livornotoday.it, 25 ottobre 2019

Avviato l’iter per il rilancio dell’isola: “Il carcere tornerà ad essere un modello di riferimento”. Il progetto, che prevede lo smantellamento del macello e l’inaugurazione di attività ecocompatibili, ha ricevuto il benestare del ministero della Giustizia. De Peppo: “L’isola diventerà un laboratorio ambientale ed etico”.

Smantellamento del macello ed inaugurazione di attività rieducative ecocompatibili e con gli animali. Questo il progetto per la casa di reclusione di Gorgona, con il via libera al piano dato dal ministero della Giustizia sotto impulso del sottosegretario Vittorio Ferraresi. Un percorso che permetterà all’isola di diventare un vero e proprio luogo di sperimentazione ambientale ed etica, ripristinando così lo storico ruolo del suo carcere, a lungo modello di riferimento unico nel panorama italiano.

“Tutto ha avuto inizio con una storia particolare – spiega il garante dei detenuti Giovanni De Peppo. Anni fa alcuni detenuti chiesero di poter dare un’attenzione particolare a quegli animali che vedevano nascere per poi finire al macello. Ne nacque una riflessione più approfondita, in cui molti si chiesero quale influenza potesse avere un elemento violento quale è quello del macello all’interno di un carcere. Alla questione si interessò anche l’università Bicocca di Milano, con la storia che arrivò anche a molti bambini e ai loro genitori”.

“L’idea di dismettere il macello si fermò quando Carlo Mazzerbo lasciò la direzione del carcere. Con il suo rientro – prosegue De Peppo – ci siamo chiesti se fosse possibile riprendere l’iniziativa, ponendo la questione al sottosegretario Ferraresi. Nel frattempo, il numero degli animali da produzione sull’isola è enormemente aumentato, rappresentando un problema anche per la tenuta ambientale dell’isola. La nostra idea è quindi quella di unire istanze ambientali ad istanze sociali, trasformando la Gorgona in un vero e proprio laboratorio ambientale ed etico”.

“Un ruolo da protagonisti, in questo, spetterà ai detenuti: toccherà a loro – conclude De Peppo – trasformare i progetti, quali quelli legati a coltivazioni biologiche, pet therapy e fattorie scolastiche, in atti pratici. È stato stilato un cronoprogramma che, nel giro di qualche settimana o qualche mese, prevede lo smantellamento del macello per poi arrivare alla creazione di attività alternative. Ci sono già molte realtà interessate a dare il loro contributo, come ad esempio il CNR e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre che, ovviamente, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano”.

Avevamo preso l’impegno, prima della crisi di Governo, di rivoluzionare le attività della Casa di reclusione di Gorgona – spiega in una nota il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi – e voglio comunicare con orgoglio che il nostro impegno si sta concretizzando. Proprio in questi giorni il capo del Dap, sotto mio impulso, ha proceduto alla conferma del cronoprogramma richiesto alla direzione di Gorgona per lo smantellamento del macello presente sull’isola, in modo che si ponga fine ad attività assolutamente inopportune per i detenuti, e si rilancino, invece, attività sostenibili, grazie alla collaborazione della direzione e di tutti i soggetti che hanno dato la disponibilità a contribuire a questa rivoluzione. È iniziato un nuovo percorso che porterà ad un cambio di visione delle attività sull’isola, anche in ottica di esempio per altre realtà, e potrà, inoltre, portare un minore impatto ambientale ed un risparmio per lo Stato”.

Gorgona al convegno: “Carceri e animali: il modello italiano” / Padova 4 ottobre 2019

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Il gruppo di lavoro “Salvati con Nome” (che porta il nome dell’omonimo libro collettaneo) ha accolto l’invito a partecipare, in data venerdì 4 ottobre 2019, al convegno che si è tenuto a Padova dal titolo Carcere e Animali: il modello italiano organizzato dal Centro di Referenza Nazionale per gli Interventi Assistiti con gli Animali e patrocinato dai Ministeri della Giustizia e della Salute.
Col presupposto fondamentale, come si legge nella presentazione del convegno, che “diverse realtà penitenziarie, in Italia come all’estero, hanno compreso l’importanza dell’apporto favorevole della mediazione animale nel contesto detentivo”. Il convegno si è posto come obiettivo diffondere e scambiare tra i partecipanti “le conoscenze e le competenze necessarie per la comprensione e lo sviluppo del modello italiano, grazie alla testimonianza di diverse professionalità (sanitarie e non) che si occupano di progettualità di IAA nel contesto carcerario italiano, e di aprire un dialogo tra le istituzioni e gli operatori di IAA per favorire la standardizzazione dei programmi e delle procedure nell’ottica di tutelare l’utente e il benessere degli animali coinvolti.

Il gruppo Salvati con Nome era presente con un poster dal titolo significativo Gorgona, isola-carcere: tra premesse, specismi e alterità recluse.
In questa breve ma precisa testimonianza è stato presentato il percorso che da decenni si sta svolgendo in Gorgona, ribadendo come il punto focale che ha impegnato per molti anni numerose persone (per il quale si attendono ancora oggi gli sviluppi risolutivi) sia rappresentato dalla chiusura del macello e dal blocco delle produzioni, riproduzioni e ogni forma di sfruttamento animale. In tal modo Gorgona potrà essere il primo luogo detentivo dove gli animali, e in particolare quelli cosiddetti “ex da reddito”, potranno svolgere unicamente quel ruolo di mediatori e cooperatori della rieducazione che hanno dimostrato di poter assolvere.
Grandissimo è stato l’interesse da parte di tutti i presenti (autorità, relatori, partecipanti) per quanto è successo e quanto potrà nascere in questa isola-carcere (vedere per es. la recente visita del sottosegretario alla Giustizia Ferraresi: clicca QUI).
Il poster è stato tra i più letti ed esaminati e moltissime sono state le domande e le proposte di collaborazione che sono arrivate da più parti.
Ancora una volta Gorgona muove cuori e menti di tutte le persone che ne vengono a contatto.
Il grande interesse suscitato fa quindi ben sperare che si possa arrivare in tempi memorabili a quella svolta definitiva ed emblematica che possa suggellare in maniera definitiva l’inizio di un nuovo tratto di questo lungo percorso, dove Gorgona possa essere vista e vissuta per quello che realmente è: UN BENE COMUNE PER TUTTI.

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