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Gorgona (LI): L’isola-carcere tornerà ad essere un modello sperimentale / livornotoday.it, 25 ottobre 2019

Bimbo e Cesardi Davide Lanzillo

livornotoday.it, 25 ottobre 2019

Avviato l’iter per il rilancio dell’isola: “Il carcere tornerà ad essere un modello di riferimento”. Il progetto, che prevede lo smantellamento del macello e l’inaugurazione di attività ecocompatibili, ha ricevuto il benestare del ministero della Giustizia. De Peppo: “L’isola diventerà un laboratorio ambientale ed etico”.

Smantellamento del macello ed inaugurazione di attività rieducative ecocompatibili e con gli animali. Questo il progetto per la casa di reclusione di Gorgona, con il via libera al piano dato dal ministero della Giustizia sotto impulso del sottosegretario Vittorio Ferraresi. Un percorso che permetterà all’isola di diventare un vero e proprio luogo di sperimentazione ambientale ed etica, ripristinando così lo storico ruolo del suo carcere, a lungo modello di riferimento unico nel panorama italiano.

“Tutto ha avuto inizio con una storia particolare – spiega il garante dei detenuti Giovanni De Peppo. Anni fa alcuni detenuti chiesero di poter dare un’attenzione particolare a quegli animali che vedevano nascere per poi finire al macello. Ne nacque una riflessione più approfondita, in cui molti si chiesero quale influenza potesse avere un elemento violento quale è quello del macello all’interno di un carcere. Alla questione si interessò anche l’università Bicocca di Milano, con la storia che arrivò anche a molti bambini e ai loro genitori”.

“L’idea di dismettere il macello si fermò quando Carlo Mazzerbo lasciò la direzione del carcere. Con il suo rientro – prosegue De Peppo – ci siamo chiesti se fosse possibile riprendere l’iniziativa, ponendo la questione al sottosegretario Ferraresi. Nel frattempo, il numero degli animali da produzione sull’isola è enormemente aumentato, rappresentando un problema anche per la tenuta ambientale dell’isola. La nostra idea è quindi quella di unire istanze ambientali ad istanze sociali, trasformando la Gorgona in un vero e proprio laboratorio ambientale ed etico”.

“Un ruolo da protagonisti, in questo, spetterà ai detenuti: toccherà a loro – conclude De Peppo – trasformare i progetti, quali quelli legati a coltivazioni biologiche, pet therapy e fattorie scolastiche, in atti pratici. È stato stilato un cronoprogramma che, nel giro di qualche settimana o qualche mese, prevede lo smantellamento del macello per poi arrivare alla creazione di attività alternative. Ci sono già molte realtà interessate a dare il loro contributo, come ad esempio il CNR e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, oltre che, ovviamente, il Parco nazionale dell’arcipelago toscano”.

Avevamo preso l’impegno, prima della crisi di Governo, di rivoluzionare le attività della Casa di reclusione di Gorgona – spiega in una nota il sottosegretario alla Giustizia, Vittorio Ferraresi – e voglio comunicare con orgoglio che il nostro impegno si sta concretizzando. Proprio in questi giorni il capo del Dap, sotto mio impulso, ha proceduto alla conferma del cronoprogramma richiesto alla direzione di Gorgona per lo smantellamento del macello presente sull’isola, in modo che si ponga fine ad attività assolutamente inopportune per i detenuti, e si rilancino, invece, attività sostenibili, grazie alla collaborazione della direzione e di tutti i soggetti che hanno dato la disponibilità a contribuire a questa rivoluzione. È iniziato un nuovo percorso che porterà ad un cambio di visione delle attività sull’isola, anche in ottica di esempio per altre realtà, e potrà, inoltre, portare un minore impatto ambientale ed un risparmio per lo Stato”.

GORGONA: L’ORA DI CAMBIARE. STOP AL MACELLO / Visita del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi

PHOTO-2019-05-06-17-21-09-3Lunedì 6 maggio 2019 c’è stata la visita in Gorgona del Sottosegretario alla Giustizia Vittorio Ferraresi.
Con lui erano presenti anche il direttore del carcere Carlo Mazzerbo, il garante dei detenuti di Livorno Giovanni De Peppo, il presidente del Tribunale di Sorveglianza di Firenze Marcello Bortolato, una rappresentante del Provveditorato Regionale Amm. Penitenziaria, il vicepresidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano Stefano Feri, il presidente della LAV Gianluca Felicetti e a nome del Gruppo di lavoro “Salvati con Nome” dell’Università di Milano Bicocca, Stefano Perinotto.
Istituzioni, politica, università, associazioni sembrano tutti concordare nel superamento dell’idea di violenza su animali non umani (almeno) in carcere.
Ora si attende di passare in tempi brevi dalle parole ai fatti.
Se non ora quando?
Esseri senzienti, umani e non umani, avranno veramente la prospettiva de “L’isola dei diritti estesi a tutti” (è il titolo del capitolo dell’attuale direttore Carlo Mazzerbo nel libro collettaneo SALVATI CON NOME).
Tutto ciò nell’esclusivo interesse della Vita e del Bene Comune.

Leggi QUI l’articolo de IL TELEGRAFO del 07.05.19

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