Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano

Guarda il video di ambiente.rai.it su Goletta Verde, Parco Nazionale Arcipelago Toscano, intervista al presidente del Parco Mario Tozzi. 

  • Regione: Toscana
  • Provincia: Grosseto, Livorno
  • Comuni: 11
  • Estensione: 16.996 ettari di superficie terrestre e 56.766 ettari di superficie a mare
  • Istituzione: L. 28/08/89, n. 305; DD.MM. 21/07/89-29/08/90; D.P.R. 22/07/96
  • Ente gestore: Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
    (www.islepark.it

Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, il più grande parco marino d’Europa, comprende le sette isole principali al largo della Toscana: Elba, Capraia, Gorgona, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri. Ad esse si aggiungono circa 40 scogli e isolotti minori e una fascia di mare circostante le isole di Capraia, Montecristo, Gorgona e Giannutri. L’isola di Montecristo è riserva naturale statale dal 1971. Caratteristica principale di questo parco è la grande estensione di mare protetto. Le isole sono paesaggisticamente molto varie e presentano una formazione geologica assai diversa tra loro: Capraia è vulcanica, il Giglio, Montecristo e l’Elba sono prevalentemente granitiche mentre Gorgona è occupata da rocce di origine metamorfica. Giannutri, Pianosa e gli altri isolotti minori, come le Formiche di Grosseto, sono invece quasi completamente costituite da rocce calcaree. La grande varietà geologica influenza la morfologia di ciascuna isola: l’Elba è l’isola più grande e la più varia; Montecristo è un unico cono di roccia e Pianosa una piatta lingua di terra. Nonostante le diversità le sette isole hanno in comune l’acqua tersa, le calette, le grotte e i promontori.

L’antichissima presenza dell’uomo, testimoniata dai ritrovamenti e dalla lunga tradizione di lavorazione dei minerali, ha prodotto profondi cambiamenti nella vegetazione originaria e i boschi di leccio restano solo in alcune parti dell’Elba. La flora delle isole è costituita soprattutto da specie mediterranee. Poiché in passato l’Arcipelago Toscano ha rappresentato un’importante area di rifugio e di collegamento tra il sistema sardo-corso e la penisola, in questa area è possibile rinvenire numerosi endemismi vegetali, assieme a specie presenti solo in Corsica e in Sardegna.

La macchia mediterranea è la vegetazione dominante: la macchia “alta” è rappresentata da erica arborea, scoparia e corbezzolo, misti a mirto e lentiscoLa macchia “bassa” è invece tipica dei punti più ventosi, dove resistono i cisti con belle fioriture. Tra i fiori, troviamo la cineraria, la violacciocca rossa, il giglio di mare della Sardegna, il cardo agglomerato ed alcuni endemismi come la linaria e il fiordaliso di Capraia, la viola dell’Elba. Le isole toscane sono anche un grande ponte migratorio tra l’Europa centrosettentrionale ed il continente africano:sono infatti, una delle mete preferite dagli ornitologi di tutta Europa. Di assoluta rilevanza è la nidificazione, all’Elba e a Capraia, del falco pellegrino, il più veloce predatore alato.

Sono numerose inoltre colonie di uccelli marini, berte e gabbiani, tra i quali il raro gabbiano corso, specie endemica del Mediterraneo e presente in Italia in pochissime località. I mammiferi terrestri sono quelli tipici dell’ambiente mediterraneo con la rilevante presenza della martora; diffusa e visibile è anche la presenza del coniglio selvatico. Estinto sin dall’inizio dell’Ottocento il cinghiale maremmano, una trentina di anni fa il è stato introdotto il cinghiale centroeuropeo detto “Sus scrofa”, probabilmente risultato di un ibrido con i suini domestici. In assenza di predatori, tale specie ha potuto riprodursi a dismisura all’Elba divenendo un problema per la tutela degli endemismi floristici e la salvaguardia delle colture agricole. Sporadicamente è stata segnalata la foca monaca mentre è possibile l’avvistamento di cetacei. (tratto da http://www.rai.it/dl/portali/site/articolo/ContentItem-b7bcc38f-2d95-4f92-9b5b-2bb8fb1e2e96.html)

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