Gea’s adventures

Gea è un piccolo essere setoloso dotato di grugno e di una coda a ricciolo.

E’ rosa, urla quanto un diavolo e mangia come un’idrovora. Poi dorme come un sasso e infine ricomincia.

E’ una maialina che diventerà una scrofa destinata, per motivi in parte noti e in parte misteriosi, a non morire in un macello ma a far parte della comunità di ondamica. 

Noi le abbiamo salvato la vita e lei ce la sta arricchendo come solo un piccolo maiale sa fare! Vi raccontereremo le sue avventure… Gea’s adventures! Seguiteci…

GEA LA GIARDINIERA
Con l’aiuto di GEA  stiamo buttando all’aria tutto il minuscolo giardino!
Finito il lavoro di vangatura poi lo potrò finalmente seminare!
Questo piccolo animaletto setoloso e “carbonico” mi sta insegnando un sacco di cose.
Beve senza respirare 1/2 lt di latte 5-6 volte al giorno.
Poi si butta nella casetta di cartone che le abbiamo preparato e si gode beata i “fumi” del latte!
Poi rincorre gatti e rovescia con il naso tutto quello che può farle da leva!
Altri dettagli a breve su Gea’s adventures…

SOS maialina GEA
02 novembre 2011 da Marco Verdone
Pensavamo di avere più tempo per trovare una buona sistemazione a Gea e invece le cose sono precipitate e la sua mamma adottiva (Emily) deve URGENTEMENTE cambiare casa.
A questo punto entrambe cercano casa!!
Ma soprattutto è necessario trovare casa a Gea che ha bisogno di un luogo adatto e persone adatte!! Naturalmente non lasceremo soli chi ospiteranno Gea.
Non c’è tempo, confidiamo nella <comunità ondamica>.
Grazie
Marco

Alcune note su Gea:
Gea è una maialina proveniente dall’isola di Gorgona.
Si chiama così perché è nata quando sull’isola era presente la troupe di Geo e Geo.
Appena nata, la madre involontariamente la calpestò e le ferì gravemente una zampa posteriore aprendole tutta la coscia.
Io ero presente e il detenuto a malincuore stava pensando di sopprimerla sbattendole la testa a terra.
Proposi invece di provare a curarla e la portai fuori dall’isola. L’ho ricucita e affidata alle cure amorevoli di Emily (e il suo cane Piper) che l’ha allattata, medicata, coccolata.
Ha quasi 40 giorni e la ferita è completamente guarita.
Beve sempre un po’ di latte di mucca e mangia già molte cose solide.
E’ abituata a dormire all’aperto in una casetta di cartone.
Conosce i cani e i gatti.
Si fida dell’uomo.
E’ dotata di pettorina e guinzaglio.
E’ molto simpatica, curiosa e piena di energia… come tutti i suoi simili!
Ottima lavoratrice per arieggiare la terra e portare ossigeno in terreni compattati e asfittici.
Ideale per oliveti soprattutto per eliminare olive bacate cadute a terra.
Amante delle coccole, del sole e dei buoni prodotti della terra.
Gea è portatrice di una storia.
Un mondo tutto da scoprire…

Per saperne un pò di più sul mondo dei maiali consigliamo anche di leggere:
Il maiale che cantava alla luna – di J. Masson; Il saggiatore

GEA HA TROVATO CASA!
06 novembre 2011 da Marco Verdone

Cari Amici vecchi e nuovi di Gea,

vi comunico con grande piacere che Gea, la “ex piccola maialina traumatizzata del carcere di Gorgona”, (chiamata così in omaggio alla fortunata trasmissione Geo e Geo – Rai 3) sta bene e ha trovato casa!
Vi ringrazio tutti, indistintamente. Ci siamo parlati per telefono con molti di voi ed è stato un vero massaggio per l’anima aver sentito la vostra sincera disponibilità.
Dopo essere stata allattata, curata, svezzata e coccolata dalla sua madre adottiva umana Emily (in foto con Gea e Piper), ora è stata trasferita in provincia di Pisa a Montecastello (nei pressi di Pontedera) da Tundra (in foto con uno dei suoi cavalli e i cani) e suo marito Gabriele. Siamo andati a conoscerli con la mia collega Angelica e siamo stati accolti da Marisa, una maialina vietnamita, cani, cavalli, pecore, capre, gatti e l’asinello Carlo. Un posto molto bello, con una buona energia e molte potenzialità.
Gea si è subito adattata e sembra che abbia già stretto amicizia con la sua amica orientale…
 
RIFLESSIONI A MARGINE
Ci sarebbero molte cose da dire e sulle quali riflettere in seguito a quest’esperienza che era partita molto male.
Un piccolo maiale ha smosso tali e tante energie quanta terra possono smuovere una famiglia di cinghiali in un bel pascolo!
Sinceramente non immaginavo che così tanta gente rispondesse a quest’appello e in questo momento di grande difficoltà materiale e spirituale.
Dalla provincia di Lecce alla Svizzera, dalla Sardegna al Friuli, passando per Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Toscana, Lazio.
Esiste un mondo di persone di buona volontà, decise e disponibili a risolvere concretamente i problemi (come gli amici di Ippoasi-Fattoria della Pace che vivono a Marina di Pisa).
Gea, dopo l’incidente causato dalla madre (o sarebbe meglio dire dalle condizioni di vita della madre…), per “atto di pietà” sarebbe dovuta morire per un trauma cranico prodotto dallo sbattimento contro un muro. Un colpo secco e fine dei problemi sia per il maialino che per il detenuto.
Se invece fosse cresciuta senza problemi, la sua morte sarebbe avvenuta, molto probabilmente, a distanza di tempo con un colpo di pistola in fronte e un coltello alla gola. Una condanna a morte senza colpa, processo e appello. Utilizzo un rozzo linguaggio giudiziale non solo perché la storia nasce in questi territori della pena ma anche perché tecnicamente è quello che succede. Che è sempre successo, ma che per molti non giustifica il reiterarsi delle azioni.
E invece questa strana “cosa” che chiamiamo vita a volte imbastisce strane vicende.
Insomma, il destino di Gea sembrava segnato e invece, ancora una volta, un rappresentante degli “ultimi” ci ha ricordato che la vita e il futuro non si possono determinare a priori. Accadono fatti, a volte inspiegabili, che mettono in moto emozioni, pensieri, azioni e le sorti cambiano direzione.
La storia di Gea passa inevitabilmente anche attraverso quella di un inconsapevole detenuto di Gorgona, di cavalli da lavoro del Parco di S. Rossore, di una trasmissione televisiva e di un libro. Se la regista di Geo e Geo (Olivella Foresta) non avesse letto “Il respiro di Gorgona”, donatole da un amico piemontese (Giorgio Arata) collegato al mio impegno di sistemare i cavalli da lavoro (TPR) del Parco di S. Rossore e non avesse proposto alla conduttrice del programma (Sveva Sagramola) di realizzare il servizio… io quella domenica non sarei andato sull’isola ….
Siamo tutti interdipendenti e collegati da invisibili fili energetici che superano le distanze del mare, delle isole, deI monti, delle specie e ci collegano in un unico, grande respiro vitale.
Grazie Olivella, Giorgio, Sveva, Emily, Tundra… grazie a tutti voi che avete risposto con sollecitudine all’appello.
Un piccolo motivo di speranza che grugnisce felice tra i boschi della Valdera in questi momenti duri…
Vi raggiunga un grande abbraccio
Vi aspettiamo
Marco
PS:
– segnalo che a questo link sono disponibili video e immagini realizzate nell’ambito di un interessante progetto teatrale di Milano, uno “spettacolo tra arte dal vivo e reportage”. C’è anche Gorgo, parente di Gea che ora vive felice presso Ippoasi.
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