La mia visione dell’agricoltura sinergica e della terra / di Maurizio Fadda

La mia visione dell’agricoltura sinergica e della terra

di Maurizio Fadda (*)

Oggi, in un giorno in cui sono chiuso in ufficio da ore, mi decido a dire con tormento cosa è l’Agricoltura Sinergica (**) per me, dopo diversi anni che la studio ed osservo, non solo sui terreni e nel sapore delle piante che ci crescono ma anche negli occhi e nelle parole delle persone che la praticano o che la ascoltano per le prime volte dalle mie frasi.

Per me è un modo molto profondo di amare la terra, è la scusa migliore per andare spesso e contenti nell’orto, anche solo a sedersi a guardarlo; è la natura nella sua massima espressione che ti fa vedere come, se la rispetti con umiltà, lei sia prodiga di ortaggi, diversità e disordine della vita e bellezza del caos. E’ un fiore di iperico o un geranio selvatico che è cresciuto dove non doveva e ci sta benissimo; è il giallo consumato della paglia che contrasta una fragola rossa, è la mano di un uomo rude che si avvicina con tenerezza e devozione alla terra; è la terra che si avvicina alla donna e le dice della vita e ti pieghi di meno.  Mi piace perché stravolge tutto quello che la gente sa normalmente sugli orti e mi piace lo sguardo perso di chi per decenni ha fatto l’orto convenzionale…..mi incanta perché l’orto sinergico ha un nome, l’energia di chi lo cura ed è bello!! tutto questo e altro ancora è il Sinergico.

Questa introduzione un po’ poetica un po’ filosofica forse riesce vagamente a dire quello che ho sentito in tutti gli orti che ho fatto nascere, come un “ostetrico della Terra”, che sento come miei figli o di cui mi sento padrino. Perché la cosa importante in un orto sinergico è anche far nascere o crescere nelle persone che lo dovranno curare un amore viscerale e profondo per la Terra, la comprensione acuminata che il viaggio lo devono fare dentro loro stessi. Devono ricostruire quell’ancestrale rapporto con la terra che avevano e hanno tuttora le culture native (o cosiddette  primitive) come i Nuragici ormai scomparsi o gli indiani d’America o popoli Africani e Sudamericani ancora esistenti, che con la terra hanno ancora quel rapporto vero e diretto che noi abbiamo ormai distrutto fra progresso tecnologico-industriale, consumismo e cosiddetta “civiltà”. Ma è vera civiltà quella che da poca importanza alla salute della Terra, alla provenienza del proprio cibo e ancor meno ai contadini che lo producono ?

E’ molto difficile dire tutto quello che sento sull’Agricoltura Sinergica, ecco perché spesso leggo solo la poesia che scrissi nel mio primo corso sinergico come discente, perché il Sinergico è la poesia dell’agricoltura, bisogna lasciarsi andare alla Natura e alle piante, non umanizzarle ma vegetalizzarsi  e farsi guidare dall’istinto, dalla sensibilità e dall’osservazione della Natura. E’ ovvio che leggere, studiare, sperimentare coltivazione sinergica e vedere molti orti sinergici sono cose molto importanti per diventare bravi agricoltori Sinergici, ma se c’è la giusta impostazione mentale la strada è più facile e io dico che se anche non si diventa molto bravi ma si ama la Terra con questa intensità, la Terra e l’umanità ci guadagnano lo stesso moltissimo.

Il cibo e la terra da cui viene, per me sono sacri e mangiare un cibo prodotto da gente che ama e rispetta la terra in questa maniera è eccezionale, se poi sono anche tuoi amici e ci mettono la loro positiva energia vitale è veramente il massimo.

Il suolo di un orto sinergico è un inno alla vita e il brulicare di essa quando sollevate lo strato di paglia è elettrizzante e straordinario; è quella vita, quei microrganismi, funghi, lieviti, insetti, larve, acari, lombrichi, millepiedi, ragni, isopodi, formiche, ecc che lavorano per voi e per la sinergia del vostro orto, 24 ore al gg e 365 gg all’anno, mangiando, triturando, rimescolando, decomponendo, formando humus, dalla abbondante sostanza organica che finisce o rimane nell’orto sinergico. E’ questa vita, insieme ed in simbiosi alle radici delle piante che “lavorano” il terreno, (che sempre protetto da questa “coperta” di paglia e mai disturbato minimamente dall’uomo) vive e fa vivere le piante in un paradiso orticolo in cui le sinergie che si stabiliscono fra tutti quei viventi e le molteplici specie e varietà di piante coltivate fa sì che il coltivare un orto sia più una magia che una fatica. Ecco, arrivare all’incantesimo perfetto non è per niente facile, ma la fatica e l’uso di energia esterna al sistema sono minimi, il lavoro è mentale e culturale e un orto bello e in cui non si lavora, ma si pianta, si lega, si raccoglie e si pensa, mi pare sia fantastico; è talmente bello che la gente pensa subito ci sia dietro la fregatura. Invece un agricoltrice spagnola, Emilia Hazelip (non poteva che essere una donna a trovare un sistema così creativo) ha inventato questo metodo adattando al nostro clima le teorie del grande Masanobu Fukuoka, e lo ha fatto una trentina di anni fa, nei quali il metodo ha girato il mondo e mostrato la sua efficacia dovunque. Voglio rimarcare il minuscolo impiego di energia esterna che richiede questa tecnica, che lo fa diventare il metodo agricolo del futuro con poco petrolio, e anche il poco lavoro umano che richiede che permette anche a chi ha poco tempo di avere il proprio orto. Ovviamente, con gli opportuni adattamenti tecnici a grandi estensioni, può tranquillamente essere utilizzato in imprese agricole a fini della produzione di reddito. Preciso anche che un orto sinergico sarà ancora più sano e produttivo se intorno ha un ambiente pulito e siepi e boschetti che lo proteggano da eventuali inquinamenti circostanti e ne aumentino la biodiversità vegetale e animale dell’agro-ecosistema che ha intorno.

Concludo dicendo che un sistema che con pochissima energia esterna, pochissimo lavoro umano e acqua, produce del cibo, in un sistema dove trionfa la vita e la Natura in tutte le sue minime sfaccettature, senza chimica e prodotto da gente che ama profondamente la Terra, nessuno scienziato per quanto illustre, mi potrà mai far credere che quel cibo sia peggiore di altri.

Ecco che cos’è per me l’agricoltura Sinergica !!



SINERGIE D’AUTUNNO 

Ricami di paglioso velluto

spirali verso l’infinito

antenne d’energia cosmica

fino ai nostri cuori

piccoli come semi

ma grandi di tenerezza.

Paglia deposta come pensieri

Ortaggi e fiori

Gioia e sogni

Risate e occhiate

sparsi su quell’orto

cadono sulla terra

immensi come sorrisi

fertili come emozioni.

Se fossimo contadini

saremmo un borgo gioioso

se fossimo felici

saremmo tenui rose canine

ma siamo noi

Anime in sinergia con la terra.

————————————-

(**) L’Agricoltura Sinergica è un metodo di coltivazione elaborato dall’agricoltrice spagnola Emilia Hazelip.
Si basa sul principio, ampiamente dimostrato dai più aggiornati studi microbiologici, che, mentre la terra fa crescere le piante, le piante creano suolo fertile attraverso i propri “essudati radicali”, i residui organici che lasciano e la loro attività chimica, insieme a microrganismi, batteri, funghi e lombrichi.
I prodotti ottenuti con questa pratica hanno una diversa qualità, un diverso sapore, una diversa energia e una maggiore resistenza agli agenti che portano malattie; attraverso questo modo di coltivare viene restituito alla terra, in termini energetici, più di quanto si prende, promuovendo i meccanismi di autofertilità del suolo e facendo dell’agricoltura un’attività umana sostenibile.

– ARTICOLO DI EMILIA HAZELIP SULL’ORTO DEL CENTRO SOLARIA 

(*) Maurizio Fadda ha 48 anni, Nuorese, è Agronomo, insegnante e libero professionista. Appassionato di agricoltura biologica e naturale, bonsai, poesia, arte in genere e jazz, gioca al contadino e giardiniere poiché con la terra ha un legame molto intimo. Scrive alla continua ricerca di pezzettini della vita di tutti i giorni per scoprire quanta bellezza vi è nascosta.
Ogni tanto passeggia nei prati o legge per strada ma non quanto vorrebbe.
www.biosardinia.it         —        mauri.fadda@tiscali.it

About Redazione