Category Archives: LETTURE

I regali del Natale / di Lobelia

1448905146_gatto-gioca-con-albero-jpg-640x320Anche questo Natale avevo preparato il mio alberello ecologico, lo stesso ormai da molti anni, che rinnovavo solo per qualche particolare: un piccolo addobbo donato, un fiocco recuperato, un ciondolo strano che mi era piaciuto attaccare all’estremità di un ramo, oppure una scorza d’arancia e qualche bacca seccata. [Continua a leggere QUI]

Scoiattoli e Altri Amici / di Lobelia

scoiattoloStavo passeggiando in un immenso parco canadese e portavo con me un panciuto sacchetto di noccioline. Accidenti, pensai, come sono organizzati! Guardie a cavallo giravano quietamente per controllare che la giornata trascorresse serena, fra persone intente a leggere, bimbi che giocavano e lo spazio verde pulito e rispettato. Sul prato spiccavano grandi cavalli dal lucido pelo color tabacco, imponenti e tranquilli, con i loro cavalieri in uniforme rossa, ben attenti e al tempo stesso discreti. [Continua a leggere QUI]

A tu per tu con l’autore / Incontro con Emanuela Nava, autrice del libro “Il cielo tra le sbarre”/ Biblioteca S. Giorgio di Pistoia / 12 gennaio 2017

a-tu-per-tu-con-lautore_2-pL’iniziativa, nata dalla collaborazione con la casa editrice Raffaello, sarà l’occasione per incontrare, nei cinque appuntamenti pomeridiani, alcuni dei più conosciuti scrittori per ragazzi presenti in questo catalogo editoriale. Un’opportunità per avvicinare i ragazzi alle infinite sfaccettature che la lettura presenta, accompagnati nella scoperta dagli stessi autori dei testi.

Giovedì 12 gennaio 2017, ore 16.00

Incontro con Emanuela Nava, autrice del libro Il cielo tra le sbarre
Dialoga con l’autrice il medico veterinario Marco Verdone che ha prestato servizio, per 25 anni, sull’isola Carcere della Gorgona.

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La magica notte / il racconto di Natale di Lobelia

la-magica-notteIl sole intenso nel cielo azzurro scalda gli animali, infreddoliti da rigide notti; cercano i suoi raggi per scaldare corpi che chiedono calore e con cangianti pupille socchiuse verso l’azzurro splendente, osservano e ascoltano l’infinito. Pigramente, alcuni si allungano godendo il momento.

[Continua a leggere  il racconto QUI]

La favola, senza lieto fine, dell’isola di Gorgona. Intervista a Marco Verdone / di Camilla Esposito

_dsc2380-kopieNAPOLI – Sabato 12 novembre, la sede LAV di Napoli in via Toledo è riuscita finalmente a ospitare l’incontro, da tempo bramato, con il Dottor Marco Verdone, autore nel 2015 de L’isola delle bestie, veterinario omeopata o “post-omeopata”, come lui stesso preferisce definirsi, e per 25 anni veterinario presso la Casa di Reclusione di Gorgona, isola carcere situata nel Mar Ligure.
Sembrerebbe un romanzo fantasy, un mito, una previsione utopistica il racconto dell’esperienza dell’isola carceraria di Gorgona, se non avessimo incontrato di persona colui che quella esperienza l’ha vissuta, l’ha immaginata e resa possibile. L’antico carcere di Gorgona, in attività dal 1869, oggi sottosezione del carcere di Livorno, è una delle poche realtà carcerarie italiane in cui i detenuti godono di enormi spazi di libertà, e del contatto con animali non umani. Inoltre è una delle poche carceri italiane in cui, a tutti e 70 i detenuti ospitati, è assicurato l’accesso al lavoro e un salario, seppur di minima entità. Il lavoro in questione è quello agricolo e soprattutto di allevamento e macello.

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L’isola delle bestie / Presentazione a Napoli / sabato 12 novembre 2016

locandina-napoli_12-11-16Presentazione del libro
L’ISOLA DELLE BESTIE
di Marco Verdone
(Marotta&Cafiero editori)
a Napoli sabato 12 novembre 2016
Pagina evento facebook

→ Leggi l’intervista a Marco Verdone di Camilla Esposito su CRUDIEZINE MAGAZINE AND ACTIVISM

Valentina, la mucca zen / Focus Wild / di Claudia Fachinetti e foto di Rachele Z. Cecchini

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 Sono nata alla fine di agosto 2001, in una calda giornata estiva, su un’isola dell’arcipelago toscano, la più piccola, Gorgona. Appena 220 ettari che, però, per me rappresentano tutto il mio mondo. E cosa potrei volere di più? Ho infinite distese di mare blu all’orizzonte, il fruscio del vento tra la macchia mediterranea, i pini e i lecci, fieno fresco da ruminare ogni giorno e tenere attenzioni da parte di molte persone che, come me, sono alla ricerca soltanto di pace. Un’isola da sogno, direte voi, un paradiso per ricchi alla ricerca di tranquillità: invece no, non è proprio così. (CONTINUA A LEGGERE QUI TUTTO L’ARTICOLO)

Focus Wild N. 61 agosto 2016
di Claudia Fachinetti
Foto di Rachele Z. Cecchini

Distratti dalla libertà: I detenuti, la nonviolenza e il “modello Gorgona” / di Lorenzo Guadagnucci

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L’Italia non tutela la dignità dei reclusi e cancella il progetto avviato sull’isola-carcere, fondato sul rapporto con gli animali

Il sistema carcerario italiano non gode di grande prestigio. È anzi da tempo sotto processo, in senso sia metaforico sia giudiziario. Il sovraffollamento cronico ha esposto l’Italia a una severa censura da parte della Corte europea per i diritti umani (la sentenza Torreggiani del 2013), culmine di un malessere strutturale che non si è riusciti ad affrontare con strumenti adeguati. La cultura della pena perorata dall’articolo 27 della Costituzione -la tutela della dignità umana e la finalità rieducativa- stenta ad affermarsi in un ambiente carcerario afflitto da patologie di antica data. Ci sarebbe bisogno di una radicale riforma democratica, da concepire lungo i binari più avanzati e più moderni del diritto.

Una riforma del genere certamente non si improvvisa ma va riconosciuto che non si partirebbe da zero. Nel corso del tempo il nostro pur malandato universo carcerario ha messo in moto “buone pratiche” che andrebbero considerate come le fondamenta di un nuovo edificio da costruire. E’ quindi un vero peccato – per usare un eufemismo – che si abbandonino i progetti più originali e promettenti. È quanto sta avvenendo alla Gorgona, l’ultima isola-carcere rimasta in Italia. Lì i detenuti hanno la possibilità di vivere all’aperto e alcuni di loro lavorano nell’azienda agricola istituita a suo tempo dallo stato. Gorgona è diventata famosa per un’impresa in apparenza impossibile: l’inserimento della pratica concreta della nonviolenza all’interno di una struttura carceraria. È il progetto che ha avuto il veterinario Marco Verdone come principale promotore e il direttore Carlo Mazzerbo come decisivo sostenitore. Il cuore del progetto è una nuova relazione fra umani e animali, fino a formare -come massima ambizione- una comunità interspecifica.

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I detenuti presenti nelle carceri italiane al 31 maggio 2016.
La capienza regolamentare dei 193 istituti è 49.697 persone (Ministero della Giustizia)

I reclusi sono stati incoraggiati a considerare i maiali, le mucche, le capre, gli asini di Gorgona come propri compagni in un’avventura speciale: trasformare il periodo di detenzione in una vera occasione di ripensamento sul tema della violenza e del rapporto con l’altro. Gli animali, nella nostra società, sono l’altro per antonomasia, in quanto vittime predestinate della violenza istituzionale. Segregarli, tormentarli e infine ucciderli è perfettamente legale e gode di un generico quanto solido consenso sociale. Ma non c’è nulla di “rieducativo” nell’allevare e macellare animali. Tutto cambia se questi diventano “rifugiati e cooperatori del trattamento” (come sta scritto nei provvedimenti di grazia firmati da Mazzerbo per alcuni di loro), se diventano titolari di propri diritti, come ha spiegato Verdone nel libro “Ogni specie di libertà” pubblicato da Altreconomia. Tutto cambia se il macello chiude e la morte violenta scompare dall’orizzonte quotidiano dei detenuti. Marco Verdone dopo vent’anni è stato comandato ad altri compiti dalla Asl livornese; Carlo Mazzerbo è stato trasferito e la competenza su Gorgona è passata al penitenziario di Livorno. L’azienda agricola (ma non gli animali) è stata affidata a un’impresa privata (i Frescobaldi) e il macello ha ricominciato la sua truculenta attività. Ma non è detta l’ultima parola: giuristi, intellettuali, associazioni animaliste hanno chiesto al governo di salvare quell’idea di Gorgona che ha preso forma grazie al veterinario, al direttore, ai detenuti, ma anche alla mucca Libertà, alla maialina Bruna e agli altri animali non umani. In verità il nostro sistema penitenziario potrebbe -forse dovrebbe- fare tesoro di quell’isola di armonia che Gorgona ha dimostrato di poter essere.

Lorenzo Guadagnucci è un giornalista del “Quotidiano Nazionale”. Per Altreconomia ha scritto, tra gli altri, “Noi della Diaz” e “Parole sporche”.

Questo articolo è stato pubblicato sul Altreconomia Numero 184 p. 40 (QUI in formato pdf)

L’isola dove la storia deve continuare / di Roberta Benini

L'isola bestie_Benini“L’irrealtà di ciò che è visto
dona realtà allo sguardo”

Octavio Paz

Esistono infiniti modi di trascorrere il tempo che ci è dato di vivere, esistono mari da attraversare e montagne da scalare, reali e in senso figurato.

Le strade si creano e si incrociano, ci trasformano, a volte dobbiamo cercarne di nuove e magari la solitudine sembra insostenibile.

Una solitudine che spesso accompagna chi percorre una nuova strada, chi con la propria esistenza e le proprie idee fa comprendere che l’empatia, la condivisione e la compassione rendono possibile accogliere tutte le creature, anche quelle imperfette o “diverse” da noi.

Nell’isola Marco Verdone cura e si prende cura, cresce come uomo e come medico veterinario, non semplice spettatore delle vite degli altri ma elemento che unito ad altri porta alla realizzazione di qualcosa di nuovo.
Un po’ come accade quando si cucina, il risultato è l’unione irreversibile di elementi singoli.

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Il disinteresse per le buone pratiche penitenziarie (riflessioni sul caso Gorgona) / di Silvia Buzzelli

Penale contemporaneoInteressante e importante articolo della Prof. Silvia Buzzelli (docente di Diritto penitenziario e Procedura penale europea e sovranazionale, Università degli studi di Milano – Bicocca) sul “caso Gorgona” apparso sulla rivista DIRITTO PENALE CONTEMPORANEO (8 Luglio 2016).

SOMMARIO: 1. Tanti volti, uno stesso nome. – 2. L’interruzione di un efficace progetto rieducativo. – 3. Il “referente presente”. – 4. Lavoro responsabile, lavoro violento, business penitenziario.

Leggi e scarica l’articolo in pdf

IL CIELO TRA LE SBARRE (Gruppo Editoriale Raffaello) / di Emanuela Nava

Felice cercava il suono della vita in ogni cosa, anche nelle pietre cave che si trasformavano per lui in draghi e giganti, fu così che venne morso dall’argia, il ragno della vita e della morte.
Furono le sagge donne del paese a farlo “partorire” per sciogliere il veleno di fuoco dell’argia nell’acqua del parto, così Felice rinacque.
E rinacque pastore, protettore dei suoi agnelli.
Per questo sparò. Una notte sparò. Una storia potente che sfiora riti antichi e umane fragilità per ricordarci come anche dal male, attraverso l’esperienza di un carcere che educhi al rispetto per tutto ciò che vive, si possa rinascere.

Emanuela Nava, una delle voci più prestigiose della letteratura per ragazzi italiana, vive e lavora a Milano e ha pubblicato storie con le maggiori case editrici del settore.

Il cielo tra le sbarre / Gruppo Editoriale Raffaello, 2016
Pag. 112 – € 9.00

“Il Cielo tra Le Sbarre”, con la prefazione di Marco Verdone.
Un libro che parla di un antico rito sardo, di carcere e di rinascita.
Dedicato a Marco Verdone, coraggioso veterinario all’Isola Carcere della Gorgona,
Pinuccio Sciola, grande artista e musicista delle pietre, a Mara Lasi, che per prima mi ha svelato i segreti dell’argia partoriente.
Dedicato agli amici di San Sperate e alla Sardegna tutta.
Senza le Isole questa storia non sarebbe mai nata.

# QUI la recensione di Silvia Casini #

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Appello per Gorgona: l’isola delle buone pratiche / Adesioni di giuristi e altre persone esperte

La comunità che si è creata nel corso degli ultimi 20 anni attorno all’esperienza di Gorgona è vasta e multiforme. E oggi si sta riunendo a sostegno della tutela degli animali presenti e all’insegna di una relazione nonviolenta e veramente rieducativa. La profondità del messaggio è testimoniata da questi primi firmatari. Si tratta di un’opportunità che la Politica e i nostri Amministratori Pubblici dovrebbero cogliere e farne punto di eccellenza etica. 

Una nuova tappa della campagna per salvare il Progetto Gorgona e gli animali ospiti dell’isola-carcere. Dopo il mail bombing alle autorità dei mesi scorsi, ecco un appello sottoscritto da giuristi e intellettuali per chiedere la salvezza degli animali e il proseguimento del progetto di educazione e reintegro sociale condotto alla Gorgona, avendo gli animali come fondamentali collaboratori.
Qui sotto il comunicato diffuso da 
Lav, Essere Animali e Fattoria della pace-Ippoasi, capofila della campagna.

Vi invitiamo a condividere e ad approfondire. E’ una questione locale ma dal respiro globale. Ecco perché iniziammo a raccontare le storie di questo luogo con “Il respiro di Gorgona” (Libreria Editrice Fiorentina, 2008), proseguendo con “Ogni specie di libertà” (Altreconomia edizioni, 2012) e arrivando a “L’isola delle bestie” (Marotta&Cafiero editori, 2015).

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COMUNICATO STAMPA (Lav, Essere Animali, Fattoria delle Pace Ippoasi)

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